La storia di....Maurizio
Tubi, sì tubi, come fossero
gioielli, così devono sembrare agli occhi di Maurizio, il minore dei fratelli
Aguzzi, il fondatore dell'azienda e al tempo stesso l'erede, dopo che Camillo e
Settimio, i fratelli con i quali ha condiviso il lavoro, sono andati in
pensione.
E ora il "fardello che
non è un fardellino" sta sulle sue spalle, perchè questa è una delle
aziende storiche del tessuto produttivo reatino, con lavorazioni importanti che
oggi sono in tutto il mondo.
Le parole di Maurizio non sono
mai enfatiche, eppure la modestia con la quale racconta non riesce a far velo
alla straordinarietà di ciò che in quarantadue anni, insieme ai suoi fratelli,
ha realizzato.
È il 1976 quando tutto
comincia: Maurizio è l'ultimo assunto dalla "Torda", l'azienda che
allora produceva tubi, e, quando l'azienda entra in crisi, è il primo ad essere
licenziato.
Ha venti anni e non si perde
d'animo, l'anno seguente iscrive all'albo delle imprese artigiane la sua ditta
di fabbro e comincia a lavorare nella ex stalla della casa dove allora abitava
la sua famiglia.
Il primo passo è compiuto. A
quel punto i fratelli si licenziano, cominciano a lavorare insieme e l'azienda
pian piano cresce, prima costruiscono un
piccolo locale e, dopo qualche anno, il primo capannone di cinquecento metri
quadri nel Nucleo Industriale.
Ma quel che più conta è che
cominciano a specializzarsi nella costruzione di "pezzi speciali per gli acquedotti e
nella produzione di tubi di acciaio".
Da allora l'attività di questa
azienda è stata un crescendo: nel 1990 cominciano la costruzione di tubi a
saldatura elicoidale, due metri di diametro, cioè più grande della maggior
parte delle produzioni di quel tempo e di migliore qualità. All'ingresso
dell'azienda conservano come "un monumento" un pezzo del primo tubo
elicoidale!
Questa produzione apre loro le
porte del mondo, nel '94 portano l'impianto in Portogallo per la costruzione
dei "tubi camicia" del Ponte Vasco da Gama, lungo 18,5 chilometri.
Nel '97 ancora "tubi
camicia” per la costruzione a Trieste del porticciolo turistico di San Rocco,
di proprietà del vecchio Swarovski, e subito dopo forse uno dei lavori più
prestigiosi: i tubi per l'anello interno, circa venti chilometri,
dell'acceleratore nucleare del CERN di Ginevra.
Non basterebbe un libro per
raccontare tutti i lavori in Algeria, Francia, Spagna, Inghilterra, Repubblica
Ceca e, naturalmente, in Italia al Mose di Venezia, alla diga di Valfabbrica e
ancora in tanti altri luoghi.
Cosi anche per raccontare
tutti i record, dalla dimensione dei tubi, tre metri e venti centimetri, al
rivestimento in polietilene, la lavorazione che sostituisce il vecchio
rivestimento in catrame, che la Fratelli Aguzzi fa grazie all'acquisizione nel
2006 della fonderia della Lombardini.
Costruzione e rivestimento che
ne fanno un unicum nel panorama italiano.
Ad alleviare le fatiche di
Maurizio ci sono oggi Andrea e Arianna, figli di Camillo, e Francesco e Chiara,
figli di Settimio, donne e uomini giovani, capaci e soprattutto consapevoli del
grande valore di ciò che hanno tra le mani. Con loro, in diecimila metri quadri
di officina, trenta collaboratori,
"non sono semplici dipendenti, anche a loro si deve il successo
dell'azienda", e nonostante la crisi abbia colpito anche la Fratelli
Aguzzi, "non abbiamo mai licenziato nessuno", dice Maurizio, e ci
mostra con orgoglio la targa avuta in regalo da loro in occasione dei quaranta
anni di attività.
Il racconto della storia è
terminato. "Ah, ho dimenticato l'ultimo lavoro", soggiunge Maurizio,
"in questi giorni si è parlato tanto di via della seta, ma noi da due anni
stiamo lavorando al porto di Trieste proprio a questo progetto".
Poi Maurizio e Andrea mi
accompagnano in una visita all'azienda emozionante: tutto è gigantesco, le
attrezzature che sono anch'esse frutto del loro ingegno, i tubi, tanti, grandi,
enormi, tanto che le persone che li producono sembrano lillipuziani operosi.
Che dire? Solo chapeau al
meritato successo di tradizione e innovazione!
F.LLI AGUZZI COSTRUZIONI MECCANICHE ED AFFINI S.R.L
Via F.M. Malfatti n° 71-73 - 02010 Vazia (Rieti)
Tel. 0746/220185 - 220921 - Fax 0746/221215
e-mail: tubificio@fratelliaguzzi.it
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